Il microbiota: un alleato per il nostro intestino

L’intestino è un organo molto importante, spesso sottovalutato. La sua principale funzione, come noto a tutti, è quella di permettere l’assorbimento delle sostanze nutrienti introdotte con l’alimentazione ed eliminare quelle non digerite. Viene definito il nostro secondo cervello grazie alla presenza di un vero e proprio sistema nervoso in grado di modulare l’umore (con la liberazione di alcune molecole come la serotonina, meglio conosciuta come molecola della felicità) ed inviare al sistema nervoso centrale segnali di allarme o benessere a seconda degli stimoli esterni. Contiene inoltre gran parte del nostro sistema immunitario che ci protegge da infezioni ed attacchi esterni.

La maggior parte di queste funzioni sono orchestrate dal MICROBIOTA intestinale, ossia una numerosa comunità di microrganismi presenti nel sistema digerente (in primis Lactobacilli e  Bifidobatteri). Quando il microbiota è in equilibrio (ossia in eubiosi – con un vantaggio di ceppi batterici “buoni” rispetto a quelli potenzialmente “cattivi”) riesce a svolgere tutte le sue funzioni garantendoci un buono stato di salute. Questi batteri ostacolano la colonizzazione dell’intestino da parte di patogeni, ci aiutano a digerire meglio i nutrienti assunti, ad eliminare correttamente eventuali sostanze tossiche, modulano il sistema immunitario, ma sono anche in grado di sintetizzare sostanze utili quali vitamine (Vitamine del gruppo B e K) ed acido butirrico (un acido grasso utile per la salute dell’intestino poiché lo protegge dalle infiammazioni e sviluppo di tumori). Sembra inoltre che il microbiota liberi delle molecole in grado di regolare l’appetito e quindi il peso corporeo.

Cosa modifica la salute del microbiota determinando disbiosi (ossia alterazione della flora)?

  • Età ed alimentazione. Fin da piccoli l’alimentazione è in grado di modulare la quantità e tipologia di ceppi batterici con una sostanziale variazione del microbiota in senso positivo o meno. Il parto naturale, l’allattamento al seno, oltre che un’alimentazione varia ed equilibrata durante tutta la vita aiutano a mantenere un lo stato di eubiosi. Con l’avanzare dell’età si evince una diminuzione di alcuni ceppi batterici protettivi con aumento di quelli proinfiammatori e per questo spesso è utile ricorrere all’integrazione con fermenti lattici specifici
  • L’uso/abuso di farmaci, alcool, fumo  
  • L’assunzione di antibiotici deve essere sempre su prescrizione medica, per un’infezione batterica conclamata. Il loro abuso o uso scorretto oltre a non favorire lo stato di salute è in grado di provocare anche il blocco della proliferazione di batteri utili all’intestino con un’alterazione del microbiota. Ecco perché si suggerisce sempre di far seguire la terapia antibiotica con l’integrazione di probiotici
  • Anche lo stress, nel lungo periodo, può influire sulla flora batterica intestinale

Tra i principali segnali di disbiosi troviamo la sensazione di gonfiore addominale, meteorismo, alterazioni della regolarità (stipsi o diarrea), cistiti, ma anche eruzioni cutanee o variazioni del tono dell’umore. Per ripristinare l’eubiosi è senz’altro importante capire le cause che hanno portato a questa condizione e cercare di correggerle. Può essere di aiuto un’alimentazione ricca di PREBIOTICI (fibre contenute nei cereali integrali, in frutta e verdura) oltre che PROBIOTICI attraverso l’integrazione e/o consumo di yogurt o latte fermentato. La varietà portata in tavola, nonché la qualità dei cibi è d’obbligo. Anche la gestione dello stress non è da sottovalutare. L’attività fisica e lo yoga aiutano a scaricare le tensioni e ridurre le ansie esterne della giornata, con maggior sollievo per il nostro intestino.

Prendiamoci dunque cura del nostro microbiota per il benessere dell’intestino e non solo.

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