Lo zucchero bianco ha una storia relativamente recente; all’inizio del 1900 quasi non esisteva, poi gradualmente il suo consumo è aumentato fino a ritrovarlo oggi praticamente ovunque. Nel mondo occidentale è una delle sostanze più consumate (volontariamente e non). Lo zucchero o saccarosio è un disaccaride formato da glucosio e fruttosio che viene ricavato principalmente dalla canna da zucchero e dalla barbabietola da zucchero. Viene utilizzato per conferire il gusto dolce agli alimenti, ma è impiegato dall’industria alimentare anche per la conservazione. Come il sale o l’alcool riduce il contenuto di acqua del prodotto allungandone la conservazione. Se avete notato infatti lo zucchero non ha data di scadenza.
Questa sostanza è in grado di influire sia sul sistema nervoso che a livello metabolico creando una vera e propria dipendenza. L’eccesso di zuccheri nella dieta provoca un importante incremento del peso corporeo (influenzando prevalentemente la massa grassa), favorisce la comparsa di carie dentarie (soprattutto nei bambini), altera il metabolismo degli zuccheri favorendo l’insorgenza di diabete e genera uno stato infiammatorio persistente dell’organismo.
Vediamo insieme quali alternative propone il mercato:
- Zucchero raffinato bianco che fornisce solo calorie e gusto dolce, oppure zucchero integrale grezzo di canna (aspetto molto scuro e pastoso) che non subendo trattamenti chimici conserva alcune vitamine e minerali. Attenzione a diffidare dai “falsi zuccheri di canna”…
- Miele o sciroppo di acero
- Stevia: è una piana di origine Sud Americana con alto potere dolcificante. E’ priva di calorie e non influenza i livelli di glicemia. Presenta un leggero retrogusto di liquirizia.
- Dolcificanti: ne esistono molti in commercio, la maggior parte di sintesi. Oggi molto utilizzati nel tentativo di ridurre l’apporto calorico giornaliero complessivo, soprattutto in persone “a dieta”, perché non hanno calorie. Vengono dati come sicuri per la salute, ma recenti studi hanno evidenziato che il loro consumo può alterare la flora batterica intestinale, generando disbiosi, e addirittura determinare intolleranza al glucosio in persone sane, con maggior probabilità di sviluppare diabete di tipo II (Nutrients 2019, Liauchonak et al ).
Qualunque sia la vostra scelta, il mio consiglio è quello di provare a ridurre il consumo di “zuccheri” aggiunti volontariamente a bevande e dolci. Sicuramente il gusto dolce appaga il palato ma se ci abituiamo gradualmente al vero gusto delle bevande e/o alimenti la nostra percezione cambierà e la salute ne beneficerà. Proviamo allora a bere un buon caffè amaro, o spolverizzare della cannella sullo yogurt naturale o sul latte, dimezziamo la quantità di zucchero che utilizziamo per la preparazione dei dolci, scegliamo prodotti industriali con pochi o zero zuccheri… pian pianino ne sentiremo sempre meno il bisogno.